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Il concetto di “de minimis” nell’Unione Europea si riferisce a una normativa che esclude gli aiuti di piccola entità concessi alle imprese dall’obbligo di approvazione preventiva da parte della Commissione Europea. Questa regola è parte delle politiche antitrust dell’UE e mira a prevenire distorsioni significative della concorrenza nel mercato unico europeo. Gli aiuti di Stato, come sovvenzioni o vantaggi economici, devono generalmente ottenere l’approvazione della Commissione per garantire una competizione leale. Grazie al de minimis, gli aiuti che non superano una certa soglia finanziaria, sono esenti da tale approvazione. Questo consente agli Stati membri di fornire un supporto rapido e mirato alle PMI, semplificando la burocrazia e riducendo gli oneri amministrativi, mantenendo al contempo l’integrità del mercato.
La Commissione Europea ha adottato il nuovo Regolamento de minimis (Reg. UE n. 2023/2831), che introduce modifiche alle norme per gli aiuti di importo limitato alle imprese, inclusi quelli per servizi di interesse economico generale (SIEG), come trasporti pubblici e assistenza sanitaria.
Il nuovo massimale per gli aiuti de minimis per le imprese aumenta da 200.000 euro a 300.000 euro in tre anni a partire dal 1° gennaio 2024, in risposta all’inflazione.
L’importo complessivo degli aiuti concessi a un’impresa unica che fornisce servizi di interesse economico generale ( SIEG) , il limite sale da 500.000 euro a 750.000 euro in tre anni. Il Regolamento si applica a tutte le imprese, indipendentemente dal loro status giuridico, e tiene conto delle relazioni di controllo tra diverse imprese.
Le altre novità entrate in vigore da quest’anno sono l’obbligo di registrazione degli aiuti de minimis in un registro centrale a partire dal 2026 e l’introduzione di “porti sicuri”, per facilitare gli aiuti sotto forma di prestiti e garanzie.
Le modifiche mirano a semplificare la procedura per le imprese e a mantenere l’equilibrio nel mercato unico, seguendo un processo di revisione avviato dalla Commissione.
Oltre ai limiti finanziari, il regime “de minimis” impone anche una serie di condizioni per garantire una corretta applicazione. Una di queste è il calcolo cumulativo degli aiuti: tutti gli aiuti “de minimis” ricevuti in un periodo di tre anni devono essere sommati. Questo approccio aggregato aiuta a monitorare e a mantenere gli aiuti entro il limite stabilito.
Un’altra condizione riguarda la trasparenza e la documentazione. Le imprese devono mantenere registrazioni dettagliate degli aiuti ricevuti e devono essere pronte a fornire queste informazioni in caso di controllo. Questo aiuta a garantire la trasparenza e la conformità alle regole.
Inoltre, quando un’impresa richiede un aiuto “de minimis”, deve dichiarare tutti gli aiuti simili ricevuti nei precedenti tre anni fiscali. Questo è cruciale per assicurare che il totale degli aiuti non superi il limite massimo consentito, mantenendo così l’integrità del regime.
Va anche notato che ci sono alcune esclusioni nel regime. Ad esempio, gli aiuti legati all’esportazione o quelli che favoriscono l’uso di prodotti nazionali rispetto a quelli importati non sono ammessi sotto il “de minimis”. Inoltre, alcuni settori economici, a causa delle loro specifiche condizioni di mercato, sono esclusi o hanno regole differenti per il regime “de minimis”.
Per accedere ai benefici del regime “de minimis” nell’Unione Europea, le piccole e medie imprese (PMI) devono soddisfare specifici criteri di eleggibilità, ovvero:
Il regime “de minimis” offre numerosi vantaggi significativi alle PMI, tra cui:
1- l’accesso semplificato ai finanziamenti mediante la riduzione dei tempi d’attesa e un processo amministrativo più gestibile;
2- una maggiore flessibilità nell’impiego dei fondi: le PMI possono utilizzare i fondi per una gamma di attività, come sviluppo di nuovi prodotti, marketing, acquisto di attrezzature o formazione del personale;
3- stimolo all’innovazione: con la possibilità di investire in ricerca e sviluppo, le PMI possono esplorare nuove idee e innovazioni, che sono cruciali per la loro crescita e competitività;
4- flessibilità finanziaria in tempi di crisi: in periodi di incertezza economica o di crisi, la flessibilità nell’utilizzo dei fondi può essere un salvavita per le PMI, permettendo loro di adattarsi rapidamente a situazioni in evoluzione e di sostenere le operazioni cruciali.
Se da un lato il regime de minimis mette a disposizione delle PMI una serie di grandi vantaggi, dall’altro le espone a importanti rischi, che devono essere presi attentamente in considerazione, prima di presentare la richiesta.
Il primo è rappresentato dal mancato rispetto del limite previsto per gli aiuti: se una PMI supera il limite di aiuto “de minimis” (solitamente 300.000 euro in un periodo di tre esercizi finanziari), potrebbe essere tenuta a rimborsare gli aiuti ricevuti che superano questo limite.
In seconda battuta abbiamo la non conformità alle regole del “de minimis“, ovvero la non corretta dichiarazione degli aiuti ricevuti o la mancanza di una documentazione adeguata, che può portare a sanzioni.
Terze, e non per importanza, ci sono l’errata gestione e monitoraggio della documentazione e degli aiuti. Mantenere un registro preciso di tutti gli aiuti “de minimis” ricevuti può essere complicato, ma errori o inesattezze nella documentazione possono portare a problemi di conformità che, a loro volta, possono portare a sanzioni.
Per questo è sempre un bene rivolgersi a degli esperti del settore, per comprendere da dove iniziare e come correggere eventuali errori pre-esistenti. Il nostro responsabile è a tua disposizione per una consulenza gratuita, nel caso ne avessi bisogno.
La procedura per richiedere gli aiuti nel regime “de minimis” varia in base al paese membro dell’UE e al tipo di aiuto richiesto, ma segue alcuni passaggi generali per le PMI:
Come ogni altro procedimento di accesso a fondi e finanziamenti, anche il processo per richiedere il “de minimis” necessita di pianificazione, conoscenza delle regole e un’attenta preparazione della documentazione per massimizzare le possibilità di ottenere con successo gli aiuti “de minimis”.
L’accesso a fondi con iter burocratico semplificato rappresenta un’opportunità di valore inestimabile per le PMI dell’UE. La chiave per poter accedere a questi aiuti risiede nella completa comprensione delle relative regole e nella corretta tenuta della documentazione.
Tuttavia, è frequente che le aziende non riescano a mantenere aggiornata la documentazione come prescritto dal regolamento o che questa contenga errori, con conseguente rifiuto della domanda presentata ( nel migliore dei casi ) .
Per questo, è cruciale avvalersi del supporto di esperti in finanza agevolata, come ISI Consulting. Il nostro team è in grado di assistere ogni micro, piccola e media impresa nell’accesso a bandi e fondi, fornendo supporto anche nella preparazione della documentazione per la presentazione delle domande, e analisi di pre-fattibilità.
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