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L’impianto agrivoltaico è un sistema progettato per preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale sul sito di installazione. Questo approccio innovativo mira a massimizzare l’utilizzo del suolo, consentendo contemporaneamente la coltivazione di terreni e la generazione di energia rinnovabile.
Grazie a questa integrazione gli agricoltori possono sfruttare in modo efficiente le risorse disponibili, contribuendo alla sostenibilità ambientale e alla diversificazione delle attività agricole. Vediamo insieme come funziona, quali sono i vantaggi e gli incentivi disponibili.
L’agrovoltaico è un sistema innovativo di generazione di energia rinnovabile che integra la coltivazione di terreni agricoli con la produzione di elettricità mediante l’impiego di pannelli solari.
I pannelli solari vengono posizionati su supporti elevati che permettono la coltivazione dei terreni sottostanti, minimizzando l’ombreggiamento e garantendo le condizioni ideali di crescita per le piante.
Si tratta, dunque, di un modello innovativo che consente di sfruttare l’uso della stessa area di terreno per due scopi distinti: la produzione agricola e quella energetica.
Il funzionamento dell’agrovoltaico si basa su un impianto in cui i pannelli fotovoltaici vengono installati a una distanza di circa 5 metri dal suolo e sono dotati della capacità di ruotare attorno a uno o due assi ortogonali tra loro.
Ogni gruppo di pannelli è in grado di ospitare fino a 32 moduli fotovoltaici, generando un ombreggiamento dinamico che copre una porzione variabile tra il 15% e il 27% del terreno agricolo sottostante. La regolazione di questa percentuale può essere adattata alle specifiche esigenze.
Il movimento dei pannelli è controllato da un’unità elettronica che assicura che i pannelli siano costantemente orientati verso il sole, evitando l’ombreggiamento reciproco. Questo approccio consente di incrementare la produzione energetica di circa il 30% rispetto agli impianti fotovoltaici fissi, ottimizzando l’efficienza dell’utilizzo del terreno agricolo.
L’adozione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli comporta una serie di vantaggi significativi che spaziano dalla sostenibilità ambientale all’efficienza economica. Primo fra tutti, l’agrovoltaico permette la creazione di zone d’ombra controllate fornendo una protezione alle colture dagli eventi climatici estremi e contribuendo a stabilizzare le condizioni ambientali.
Altri vantaggi sono:
Sebbene l’agrivoltaico e l’agrisolare abbiano in comune l’obiettivo di efficientamento energetico del settore agricolo, presentano delle differenze, prima fra tutte: l’utilizzo del suolo.
L’agrivoltaico riguarda l’installazione dei pannelli fotovoltaici a terra in modo che possano coesistere nello stesso territorio (nella salvaguardia dell’attività agricola). Mentre, l’agrisolare prevede l’installazione di fotovoltaico sul tetto di edifici agro-industriali con l’obiettivo di preservare l’utilizzo di suolo.
La normativa di riferimento per gli impianti agrivoltaici è rappresentata dal D.Lgs. 199/2021 che attua la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento Europeo e del Consiglio datata 11 dicembre 2018, conosciuta come direttiva RED II, focalizzata sulla promozione dell’uso di energia proveniente da fonti rinnovabili. Tale normativa stabilisce le linee guida e i requisiti fondamentali per lo sviluppo e l’operatività degli impianti agrivoltaici.
Gli incentivi per l’agrivoltaico rappresentano una leva significativa nell’ambito delle politiche energetiche sostenibili. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato consistenti risorse finanziarie per promuovere lo sviluppo di impianti fotovoltaici integrati nelle attività agricole.
Un finanziamento di 1,1 miliardi di euro è stato stanziato con l’obiettivo di favorire la sinergia tra agricoltura ed energia solare. Questi fondi, sotto forma di sovvenzioni, sono diretti a coprire parte dei costi di installazione degli impianti agrivoltaici. Il PNRR mira, inoltre, a ridurre i costi energetici nel settore agricolo, che attualmente rappresentano oltre il 20% delle spese aziendali.
La strategia prevede l’installazione di almeno 1,04 GW di impianti agrivoltaici entro il 30 giugno 2026, promuovendo sistemi ibridi agricoltura-fotovoltaico. Questi incentivi non solo contribuiscono alla sostenibilità ambientale, ma anche all’efficienza economica delle aziende coinvolte, stimolando l’adozione di pratiche agricole più sostenibili e riducendo l’impatto ambientale complessivo del settore energetico.
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