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I principi di sviluppo sostenibile e sostenibilità stanno vivendo una rinascita e sono letteralmente sulla bocca di tutti, compresi gli organi politici e finanziari. Essere costantemente aggiornati è quindi fondamentale per tutte le aziende, al fine di essere al passo con i tempi, rispettare gli obblighi di legge e, nel nostro caso, fornire un servizio di alta qualità ai nostri clienti.
Avere l’opportunità di partecipare al seminario dal titolo ‘Le Opportunità per le PMI italiane. Finanza Agevolata e Sostenibilità a supporto della crescita”, organizzato da Banca Generali e tenutosi a Napoli il 26 ottobre, è stata un’occasione straordinaria per noi. Ci ha permesso di immergerci nel mondo della finanza agevolata, esplorando il suo sempre più stretto legame con la sostenibilità, ottenendo aggiornamenti sulle ultime novità del settore ed importanti spunti di riflessione.
Banca Generali è un importante punto di riferimento italiano nel campo della sostenibilità. L’azienda è inclusa nel MIB ESG, un indice che mette in luce le eccellenze italiane nel campo dell’ambiente, delle questioni sociali e della governance aziendale (ESG). Questo riconoscimento conferma la posizione di Banca Generali come un leader in materia di sostenibilità in Italia.
La nostra partecipazione a questo seminario ci ha offerto l’opportunità di acquisire una visione più ampia e unica del concetto di sostenibilità, imparando dai migliori. Valore aggiunto è stata la presenza della dottoressa Maria Ameli, relatrice del seminario e head of equity private markets e head of corporate real estate per Banca Generali.
Grazie alla sua vasta esperienza, la dottoressa Ameli ha fornito una panoramica esaustiva e completa della sempre più stringente relazione tra finanza agevolata e sostenibilità, sottolineando la crescente importanza dei criteri di sostenibilità come requisiti d’accesso ai bandi e suscitando importanti interrogativi.
Un’importante tematica emersa dal seminario è la disinformazione riguardo alla sostenibilità. Molte persone tendono a limitare il concetto di sostenibilità al rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali, trascurando gli aspetti legati alla sostenibilità sociale e alla Governance aziendale. Questi aspetti, noti come “S” e “G” nella sigla ESG, possono invece portare benefici sostanziali alle aziende a costi contenuti o persino gratuiti, se adeguatamente gestiti.
Vediamoli nel dettaglio
Il concetto di Governance si riferisce a come un’organizzazione o un sistema è gestito, controllato e guidato. In sintesi, riguarda il modo in cui l’autorità e il controllo vengono esercitati e distribuiti all’interno dell’azienda.
La maggior parte delle imprese italiane è a conduzione familiare e, laddove non lo sia, le decisioni, vengono prese dal solo imprenditore e/o da persone che hanno un legame emotivo con il business aziendale.
Le buone pratiche di Governance, invece, coinvolgono membri esterni, portatori di nuove prospettive e opinioni indipendenti. Questo è cruciale per evitare che le decisioni aziendali siano influenzate da interessi personali o legami familiari.
Il seminario ha suscitato riflessioni profonde su questo tema, sollevando domande fondamentali: quanta attenzione dedichiamo a questo aspetto? Chi sono i decision maker all’interno dell’azienda? Quanto l’inclusione di un membro esterno tra i decision maker potrebbe portare benefici all’azienda? Molto.
L’inclusione di membri esterni, anche solo sotto forma di consulenti, non solo contribuisce alla sostenibilità aziendale, ma aiuta a prendere decisioni più oculate e alla costruzione di una Governance solida a vantaggio dell’azienda.
Un altro aspetto spesso trascurato, ma che potrebbe contribuire alla definizione di una buona Governance aziendale e quindi al guadagnare punti in termini di sostenibilità, è la creazione di un codice etico.
Nonostante gli imprenditori siano molto legati ai propri valori e a ciò che rappresentano per l’azienda non formalizzano questi principi. La scrittura dei valori e della missione aziendale in un codice etico ufficiale assicura che tutti i membri dell’azienda comprendano e condividano questi principi, garantendo coerenza nella cultura aziendale indipendentemente dalla presenza fisica o meno dell’imprenditore. Questa pratica assicura punti in termini di sostenibilità ed è del tutto gratuita.
L’impatto sociale dell’azienda si riferisce agli effetti e alle conseguenze che l’attività aziendale ha sulla società e sulla comunità in cui opera. Questi effetti possono essere sia positivi che negativi e riguardano una serie di aspetti sociali, tra cui l’occupazione, la qualità della vita, la cultura, l’ambiente e la relazione con le parti interessate.
Un’azienda può avere un impatto sociale positivo attraverso iniziative come la creazione di posti di lavoro, la promozione di condizioni di lavoro eque, la partecipazione attiva alla comunità locale, il supporto a progetti sociali o culturali, e la promozione della sostenibilità ambientale.
Tutte attività che un’azienda svolge, ma non misura.
Misurare e valutare l’impatto sociale è diventato sempre più importante per le aziende negli ultimi anni, poiché sempre più consumatori, investitori e stakeholders considerano le questioni sociali ed etiche nella loro valutazione delle imprese.
In sintesi, la sostenibilità aziendale è alla portata di molte PMI italiane, che faticano o evitano di prepararsi a causa di una percezione errata del processo, spesso considerato “non proprio di loro competenza”. A prescindere dal fattore “etico” che rende il pianeta e l’impatto sociale delle aziende una responsabilità condivisa, non dobbiamo dimenticare gli obblighi di legge e i crescenti vincoli relativi all’accesso ai fondi pubblici.
Enti pubblici e istituti bancari virtuosi, come Banca Generali, sono, infatti, attenti alle imprese che adottano pratiche sostenibili e le premiano con un accesso agevolato a risorse finanziarie, comprese quelle a fondo perduto, che possono fare la differenza nello sviluppo dell’attività aziendale.
Il seminario si è concluso con un promemoria importante: è essenziale prepararsi per un futuro sostenibile.
Entro 12 mesi, oltre 6000 aziende dovranno redigere un bilancio di sostenibilità conforme alla normativa europea. Iniziare in anticipo a individuare, misurare e monitorare costantemente gli indicatori chiave di performance (KPI) dell’ESG contribuirà a soddisfare i requisiti normativi in tempo e a generare valore aggiunto, poiché la sostenibilità è una tendenza in crescita che non può essere trascurata.
Desideri avviare il tuo percorso verso la sostenibilità ma non sai da dove cominciare? Contattaci per una consulenza gratuita scrivendo a info@isiconsulting.eu.
Saremo lieti di aiutarti a redigere il tuo bilancio di sostenibilità o possiamo farlo per te.
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