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Le malattie professionali si celano nell’ombra, manifestandosi lentamente e in modo subdolo, questo porta i datori di lavoro a sottovalutarne la pericolosità. Queste patologie sono il risultato diretto delle mansioni svolte dai lavoratori, e si sviluppano progressivamente a causa dei fattori presenti nell’ambiente lavorativo, minando a poco a poco la salute dei lavoratori.
Vediamo insieme quali sono e come evitarle.
La definizione di malattia professionale varia in base al contesto: può essere vista da un punto di vista preventivo, assicurativo o epidemiologico. Tuttavia, in generale, si definisce come “qualsiasi stato morboso che possa essere ricondotto al lavoro svolto”. È importante distinguere queste malattie dagli infortuni, in quanto si manifestano gradualmente nel tempo a causa dell’esposizione a rischi presenti nell’ambiente lavorativo.
Le cause che possono portare a una malattie professionale sono riconducibili a:
Vediamo IL QUANDO una malattia viene considerata professionale dalla legge italiana.
Secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, una malattia si qualifica come professionale quando c’è un legame diretto tra l’attività lavorativa e lo stato morboso del dipendente. Questo collegamento causa-effetto è cruciale e deve essere preciso, in grado di essere la causa principale o esclusiva dell’infermità, come specificato dal Testo Unico che riguarda le malattie sviluppate a causa di lavorazioni rischiose.
L’INAIL distingue due tipologie di malattie professionali:
Tabellate: qui, il lavoratore deve solo dimostrare di aver svolto un lavoro a rischio e la presenza effettiva della patologia, senza necessità di comprovare l’origine professionale specifica della malattia.
Non Tabellate: in questo caso, il dipendente deve fornire prove che la malattia è legata direttamente all’attività lavorativa, anche se non è elencata nelle tabelle delle malattie professionali.
Pertanto, quando un lavoratore contrae una malattia professionale non tabellata, è necessario denunciare la situazione all’INAIL e fornire le evidenze a supporto del legame causale tra la malattia e il proprio lavoro.
Come datore di lavoro, è essenziale comprendere se la tua attività è soggetta a rischi legati alle malattie professionali e quali di queste sono previste o meno dalla legge. Un professionista medico specializzato in medicina del lavoro può valutare i rischi specifici legati alla tua attività e suggerire misure preventive.
Puoi comunque consultare l’elenco completo delle malattie professionali tabellate previste dall’INAIL cliccando qui
Quando un dipendente denuncia una malattia professionale, è importante seguire alcune fasi chiave:
Ricevere il Certificato Medico: assicurati di ricevere il certificato medico del dipendente che attesti la malattia e la sua relazione con l’attività lavorativa.
Inviare la Denuncia: invia la denuncia di malattia professionale all’INAIL entro cinque giorni dalla ricezione del certificato medico.
Le conseguenze legali ed economiche di una malattia professionale possono essere rilevanti per il datore di lavoro:
Sanzioni: potresti essere soggetto a sanzioni amministrative o penali se non rispetti gli obblighi di denuncia, prevenzione e sicurezza sul lavoro.
Risarcimento: se la malattia è attribuibile a una tua colpa o negligenza, potresti essere chiamato a risarcire il danno subito dal lavoratore.
Un esempio eloquente di negligenza aziendale è rappresentato dal caso dei lavoratori della fabbrica di esfoliazione della vermiculite di Libby negli Stati Uniti. Questa azienda, consapevole dei rischi legati all’amianto, non ha informato i suoi lavoratori, causando danni gravi.
Questo episodio sottolinea l’importanza cruciale della prevenzione delle malattie professionali. Spesso, i dipendenti non sono consapevoli dell’esposizione a sostanze nocive che potrebbero compromettere la loro salute a lungo termine. Pertanto, è responsabilità del datore di lavoro garantire un ambiente di lavoro sicuro, informando e formando i lavoratori sui rischi specifici legati alle loro mansioni.
Evitare è più saggio che curare, soprattutto quando si tratta di malattie professionali, spesso incurabili e con conseguenze irreversibili per i dipendenti.
Garantire un ambiente di lavoro sicuro è una responsabilità fondamentale del datore di lavoro. Ciò implica valutare i rischi legati alle attività lavorative, informare e formare i dipendenti sui pericoli presenti, monitorare costantemente la situazione.
La gestione dei corsi di sicurezza in azienda è una parte essenziale dell’adempimento dell’obbligo formativo dei lavoratori in materia di salute e sicurezza sul lavoro, come previsto dal D.Lgs. 81/2008, noto come Testo Unico sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Questa normativa raccoglie nove direttive europee sulla sicurezza e stabilisce precisi doveri per datori di lavoro, dirigenti, preposti e lavoratori, con l’obiettivo di assicurare un ambiente lavorativo sano e sicuro. Tra le misure fondamentali introdotte da questo decreto vi sono i corsi di formazione sulla sicurezza.
I corsi di formazione si suddividono in generici e specifici, adattandosi al settore di attività e al livello di rischio. I corsi generici, che durano 4 ore, trattano le principali norme sulla salute e sicurezza sul lavoro, le procedure in situazioni di emergenza e le tecniche di primo soccorso, offrendo una base comune per tutte le aziende.
Diversamente, i corsi specifici, che variano dalla durata di 4 a 12 ore, si concentrano su ambiti particolari, come la sicurezza antincendio, il primo soccorso, l’uso di attrezzature e i rischi biologici. Questi corsi si adattano al livello di rischio presente nel settore di attività.
Per semplificare la gestione e la distribuzione dei corsi, è possibile fare affidamento su piattaforme web-based. Queste piattaforme facilitano l’accesso ai contenuti formativi, consentendo una gestione più efficiente ed efficace dei percorsi di formazione.
Ogni anno l’INAIL sostiene le aziende che scelgono di investire in prevenzione, mettendo a disposizione dei contributi a fondo perduto, attraverso il famoso Bando ISI INAIL. Nella sua edizione 2022, il bando ha visto stanziati più di 333 milioni di euro, per l’anno 2023, l’importo arriverà al mezzo miliardo.
I fondi vengono distribuiti tra 5 assi di finanziamento, che sono:
1.1 Investimenti – finanzia progetti indirizzati al potenziamento della sicurezza e della salute sul posto di lavoro mediante l’adozione di tecnologie avanzate e interventi volti a ridurre i rischi lavorativi.
1.2 Responsabilità sociale e modelli organizzativi: qui si promuovono progetti che implementano modelli organizzativi orientati alla sicurezza e al benessere dei lavoratori. Si tratta di strategie e pratiche di lavoro che migliorano la prevenzione delle malattie professionali, ad esempio attraverso la gestione dei carichi di lavoro o la promozione dell’equilibrio tra vita lavorativa e privata.
Movimentazione manuale dei carichi
Attraverso il sostegno finanziario offerto da questo asse, le aziende possono adottare soluzioni innovative e avanzate per minimizzare gli sforzi fisici, ridurre i movimenti ripetitivi e migliorare la salute dei propri dipendenti.
Bonifica da materiali contenenti amianto
Offre un supporto finanziario alle aziende che devono affrontare la delicata operazione di rimozione dell’amianto
Micro e piccole imprese operanti in settori specifici
L’asse 4 del Bando INAIL è dedicato a sostenere le micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività ( per esempio la ristorazione)
Questo sostegno mira a favorire la realizzazione di progetti specifici per rendere gli ambienti lavorativi più sicuri e a promuovere la salute dei dipendenti.
ASSE 5
5.1Progetti del settore della produzione primaria dei prodotti agricoli
5.2 Progetti presentati da giovani agricoltori
L’Asse 5 del Bando INAIL rappresenta un sostegno cruciale per il settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, fornendo risorse mirate per migliorare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro agricoli.
Ricapitolando, le malattie professionali rappresentano una minaccia silenziosa per l’imprenditore, ma soprattutto per il lavoratore.
Investire nella formazione dei dipendenti aiuta a renderli più consapevoli dei rischi che corrono, e del corretto comportamento da adottare.
Per quanto riguarda la prevenzione, invece, l’INAIL viene in aiuto di tutte quelle imprese che vogliono investire nella sicurezza tramite il bando ISI INAIL, mettendo a disposizione dei contributi a fondo perduto. Al riguardo è importante sottolineare che. gli interventi finanziati tramite il bando, sono pressappoco gli stessi che andrebbero effettuati in caso di “problemi. Prevenire è sempre meglio che curare.
ISI Consulting srl
SEDE NAPOLI:
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Complesso polifunzionale Inail Torre 7
80143 – Napoli (NA)
P.IVA: 05875100652
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